Cerca nel blog

giovedì 30 dicembre 2010

Statistiche E Meriti

Allarme di Bankitalia: il 10%  delle famiglie italiane possiede la metà della ricchezza totale.
Il 90% degli italiani si contende dunque l'altra metà della torta.
Sei milioni di persone vivono con la stessa quantità di ricchezza complessiva di cui si devono contentare gli altri 54 milioni.
Ogni italiano "ricco" possiede 9 volte più degli altri ed è come se fossimo due nazioni diverse, con un confine trasversale segnato dal 730.

Infatti, se allarghiamo lo sguardo, scopriamo che il PIL pro capite in Italia è 9 volte maggiore di quello iraniano.

Nella ricca Italia la popolazione diminuisce al ritmo dell'1%, mentre in Iran aumenta ogni anno del 13%, anche se non dobbiamo pensare a bande di straccioni analfabeti, perché ogni famiglia è composta in media da meno di 4 persone, e la percentuale del PIL destinata all'istruzione è la stessa che da noi: il 5%.
Si sposano quasi 3 volte più che da noi e sono di costumi emancipati, dato che i loro divorzi sono più del doppio dei nostri.

Fin qui potremmo anche dire di aver giocato, ma per me al primo posto c'è la vita.
E leggendo che in Iran, una delle culle della civiltà, forse il mitico oriente dei Magi, la speranza di vita è di anni 71 per l'uomo e 74 per le donne, contro i 79 ed 85 in Italia, mi rivolgo una domanda:
cosa hanno fatto di male?
Quale colpa oscura nella loro storia li porta oggi a vivere il 10% in meno rispetto a noi.
E noi.
Per quale misterioso merito ci è stata assegnata una lunga vita?
E poi: siamo consapevoli di tale privilegio?

Allora restringo di nuovo lo sguardo, torno in Italia e mi chiedo: ma questo 10% che possiede la metà della ricchezza ne è consapevole?
E poi soprattutto: che cosa ha fatto per meritarselo?
Perché, se dei veri meriti ci fossero, in un caso e nell'altro, il destino dei perdenti potrebbe (forse) essere meno incomprensibile.

Buon anno a tutti.

malattie della crescita 
togliere ai poveri e lasciare ai ricchi 
messaggio planetario 
largo ai colonnelli?
la vita e niente altro
bisogni e meriti

giovedì 23 dicembre 2010

Pastori E Magi

Tra i primi testimoni della nascita del bambino Gesù abbiamo degli stranieri.
I Magi, dignitari orientali un po' scienziati un po' divinatori.
A cavallo tra l'astrologia e l'astronomia, quando ancora fra le discipline non c'era molta differenza.
Saranno anche stati nobili di buona famiglia e provvisti di mezzi, per seguire una stella lungo un percorso così lungo, e certo anche parecchio testardi.
Ma erano comunque degli stranieri non appartenenti al popolo eletto di Israele, dei pagani al cento per cento.

Appartenenti al popolo di Israele erano invece gli altri testimoni, i pastori.
Però del popolo eletto rappresentano una tra le classi più umili e disprezzate.
Sia per la tendenza a sconfinare in terreni e pascoli altrui, sia perché il loro genere di vita li rendeva impuri da un punto di vista legale e quindi anche inabili a portare valida testimonianza in un processo.

Insomma, tra impuri e pagani non è che questi testimoni del Bambino fossero proprio il fior fiore della società che attendeva il Messia salvatore.
Tuttavia sono proprio loro ad accogliere e seguire i segni (la stella, gli angeli) e ad attestare per primi l'accadimento di un fatto prodigioso.

La ricchezza e la sapienza da una parte, una vita povera e un po' furfantesca dall'altra, non gli avevano offuscato né la curiosità né lo spirito di ricerca e tanto meno la capacità di riconoscere qualcosa di nuovo che si innesta nella storia a cambiarne il corso con una svolta potente ed impensabile.

Pur coi loro difetti erano persone limpide, sicuramente un monito per noi oggi, appesi alle testimonianze di ex bombaroli strangolatori di bambini (pentiti) ed ai vangeli di plutocrati che ci insegnano come vivere bene lavorando di più per produrre e comperare cose che tolgono il lavoro ai nostri figli.
Tutta gente che, non dico oro incenso e mirra, ma neppure sarebbe stata degna di cambiare la veste macchiata del Bimbo.

E allora grazie a voi, pastori ladruncoli e Magi extracomunitari, magari medici nel vostro paese ma senza licenza per esercitare a Betlemme.

una assoluta marginalità 
divina incoscienza 

ventre molle 
il cireneo

giovedì 16 dicembre 2010

Bipolarismo Impossibile

Perché il bipolarismo in Italia non riesce a funzionare ?
Semplicemente perché ogni possibile passaggio da un polo all'altro è considerato come un tragico cambiamento epocale, l'equivalente di una glaciazione o di un surriscaldamento globale.
La causa sta certo nella mancanza di un nòcciolo di comune identità e cultura nazionale.
Nell'assenza di un sostrato di  valori che siano condivisi da tutti, eletti ed elettori, a destra come a sinistra: il senso della democrazia, dello Stato, della solidarietà.

Questo non riguarda solo modi diversi di affrontare i problemi, ma proprio l'individuazione dei problemi stessi.

Perché purtroppo quello che per molti è una difficoltà insormontabile, per altri rappresenta un'allettante opportunità da sfruttare per il proprio tornaconto.

33 anime salve
cambiare le carte in tavola
chiamati alle urne
istantanee da Berlino
cartolina da Londra
la valvola e il tappo

giovedì 9 dicembre 2010

Yara E Tutte Le Nostre Figlie

Sembra che l'unico modo per non perdere le nostre figlie sia tenersele sempre strette strette.
Perché una volta che succede loro qualcosa di brutto, possono anche passare mesi prima di conoscerne la sorte.

Non parliamo di ragazze in ambienti a rischio, ma di figlie normali di comuni famiglie.

L'impressione è che in questi casi gli investigatori non sappiano cosa fare.

Le potenziali scene del crimine non vengono isolate, gli esperti per la ricerca di tracce arrivano o vengono chiamati dopo settimane e gli unici a dimostrare di avere fiuto sono i cani.

Sembra che chi indaga anziché prendere iniziative attenda gli eventi; una “strategia” che potrebbe andare bene nel caso di una truffa già compiuta, ma non quando c'è una ragazza svanita nel nulla e di cui nulla più si sa.

Spesso poi ci si mette al rimorchio delle abusate intercettazioni senza che vi siano riscontri concreti, imboccando vicoli ciechi

Intercettazioni a volte disperate, dove si interpreta male ciò che la persona dice, si corre ad arrestarla perché sta fuggendo improvvisamente su un traghetto col biglietto comprato da un mese (!) e per cominciare si ferma la nave sbagliata: quello non sta lì.

Corri allora a beccare la nave giusta che nel frattempo è finita fuori delle acque territoriali.

Per fortuna il comandante rientra e si fa abbordare, così che il vero sospetto possa essere arrestato e il giorno dopo... scagionato.
Almeno si è subito constatata l'inconsistenza di quella pista, perché altrimenti sarebbe rimasta la principale, con mandati di cattura internazionali e altri mesi persi.

In compenso il circo mediatico è sempre attivo, anche solo per ripetere in continuazione che i genitori di Yara hanno scelto di restarsene in silenzio o per pubblicizzare, cogliendo come si dice l'occasione, l'ultimo libro del prof. Paolo Crepet; questo è avvenuto martedì nella trasmissione Porta a Porta, dove, se posso permettermi, certe osservazioni del sig. Bruno Vespa sulle adolescenti (tipo quelle di replica alla pregevole analisi della giornalista de Il Messaggero) andrebbero forse filtrate da una apposita commissione prima della messa in onda.

Avetrana e Brembate di Sopra.

Sarah e Yara.

Qualche anno fa si sarebbero chiamate Giovanna e Maria; col tempo i nomi cambiano, seguendo nuove tendenze.
Ma l'amore verso i nostri figli è sempre lo stesso, sia che il dolore si sfoghi in urla disperate sia che venga racchiuso in un austero silenzio.

Sappiamo cosa è successo a Sarah.

Dobbiamo ancora sperare per Yara.

Se fosse mia figlia, mi augurerei che abbia voluto inaspettatamente fare una bravata, per poterla sgridare e rimproverare non appena torna e subito dopo stringerla forte e non lasciarla più.

Auguri con tutta l'anima.

diritti pesanti per fragili spalle
soldatini di piombo
Yara e tutte le altre
giudizi critici
incidente probatorio-raccapriccio
crescono
uno sterminio non necessario 

giovedì 2 dicembre 2010

Correnti Ed Eresie

Mi limito ad un paio di esempi.

Il comunismo, una teoria abbastanza compatta, con idee piuttosto chiare sull'azione sociale da svolgere: in quante correnti, gruppi e partiti, spesso ferocemente in contrasto fra loro, si è frammentato ?
Eppure il punto di partenza era uno solo: l'opera di Marx ed Engels.

Il cristianesimo, una religione fondata sulla vita di una persona chiamata Gesù Cristo.
Se oggi prendiamo un qualunque dizionario sull'argomento, troviamo che la maggior parte delle voci riporta scismi ed eresie e sappiamo pure che spesso tra i diversi cristianesimi non corre propriamente buon sangue.
Eppure il punto di partenza era lo stesso: il vangelo.

Allora io dico: siamo fatti così da sempre, ognuno cerca di adattare a se stesso religioni, ideologie, leggi.

C'è dunque qualcosa che può definirsi sacro ed intoccabile?
Un fondamento sicuro, una risposta certa ?

Per ora non ci sono risposte, soltanto scelte.
[eresia ha origine dal greco airesis: scelta]

33 anime salve
morale: a terra (2)
cristiano semplice