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sabato 28 aprile 2012

Respiro


Quando pressano lacrime che non riescono ad emergere, odori e tenerezze di quand’eri piccolo ti tormentano e consolano insieme.

Il cuore che si stringe per una parola brusca, il cuore che si apre per una mano forte che ti fa attraversare.
Anche oggi, come i piccoli, mi affretto in fondo alla strada, dove un sole radente accarezza l’asfalto.

Nessun’auto in movimento, sfido fotofobia e ridicolo.

Mi fermo là in mezzo col viso rivolto al cielo, le maniche del cappotto sollevate al gomito e la ventiquattrore a terra.

Mi sazio con tutta la luce che questi piccoli lembi di pelle riesce a scaldare, riprendo la ventiquattrore e di nuovo posso respirare.


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