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sabato 22 dicembre 2012

Almeno 20 - 25 %

E' il risultato che tra un paio di mesi otterrà Silvio Berlusconi dal voto
.
Se vi sembra troppo, riflettete su questi punti.

1) Il Cavaliere si è opportunamente tirato indietro l'anno scorso per lasciare che Mario Monti facesse il lavoro sporco richiesto dall'Europa; si è dimostrato responsabile.
2) Ha accettato di sostenere il governo Monti assieme addirittura al PD, dimostrando di non essere per nulla attaccato al potere e di non avere pregiudizi di alleanza quando c'è da salvare il Paese.
3) Ha permesso (indotto?) che il governo Monti rimettesse la tassa IMU sulla prima casa, così che in campagna elettorale potrà ancora una volta cavalcarne la promessa abolizione, come avvenne con l'ICI.
4) L'unico vero avversario, il PD, ha accettato l'ammucchiata pro-Monti dimostrando un presunto senso di responsabilità ma ora non può più seriamente impersonare una vera alternativa.
5) Il PD, proprio con le primarie di cui si vanta, in cui il confronto Bersani-Renzi era in realtà uno scontro tra posizioni che in qualunque circolo o pro-loco verrebbero ritenute inconcilabili tra loro, ha dimostrato una volta per tutte di non avere un minimo di identità in cui riconoscersi, per cui impugnerà ancora una volta il vessillo anti Cavaliere.
6) La potenza di fuoco finanziaria e televisiva di Silvio Berlusconi non ha paragoni, è smisurata e  più che collaudata.

Tra il 20 e il 25%.


cavallo di Troia
alla faccia del popolo sovrano

lunedì 3 dicembre 2012

Diffamazione A Mezzo Stampa

Diffamazione è l'offesa recata alla reputazione di un'altra persona mediante scritti o discorsi.

Da mesi si è iniziato a dibatterne in relazione alla sentenza a carico del direttore di giornale dr. Sallusti, da molti ritenuta esagerata.

Ho letto l'articolo in questione e sinceramente non saprei pronunciarmi sul caso specifico, per cui mi limito ad alcune idee di carattere generale.

Vorrei fare anzitutto due osservazioni.

La prima è che anche tra quei giornalisti che le-sentenze-non-si-discutono, qualche breccia ha iniziato ad aprirsi.

La seconda è che, in generale, si va diffondendo l'idea che la diffamazione (a mezzo stampa) sia un reato da abolire o da sanzionare unicamente con pene pecuniarie e più lievi.

Da qui nascono alcune considerazioni.

Non capisco per quale motivo se dei writer che imbrattano un immobile storico-artistico sono perseguiti d'ufficio, puniti con reclusione sino a un anno e multa fino a 3.000 euro, ad un giornalista che imbratta la reputazione di un'altra persona col suo giornale non si possano applicare pene simili.

Eppure anche recentemente, gli stessi media che ora sembrano invocare per le redazioni dei giornali arcaiche immunità alla stregua di intoccabili santuari, si sono occupati di casi in cui un accanimento di voci maligne ha portato addirittura l'offeso a compiere il gesto estremo.

Le persone sono molto più delicate e preziose di qualunque monumento un writer possa verniciare.

Proporrei infine, così come per il travisamento nel caso del writer, l'aggravante, contro chi diffama a mezzo stampa, di firmarsi con uno pseudonimo anziché col proprio nome.


l'avvenire del giornale
si invocano leggi più severe
commutato
infangare a piacimento