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martedì 22 aprile 2014

Uno Sterminio Non Necessario

Riguardo a rapimento, prigionia ed assassinio dell'on. Aldo Moro, periodicamente emergono rivelazioni più o meno inattese ed in-credibili.

Recentemente ho letto della presenza in via Fani di un alto ufficiale dei servizi segreti che si trovava lì (alle 9 e mezzo di mattina!) perché invitato a pranzo da un collega, e pure di una motocicletta all'ingresso della strada, col passeggero (sempre dei "servizi") che sparava a destra e sinistra per scoraggiare eventuali testimoni.

Non so, sono perplesso, anche se ritengo che ancora vi sia molto da scoprire su quei mesi di tragedia.

Mi ha però colpito stamattina, leggendo su Il Fatto Quotidiano un'intervista al terrorista internazionale Carlos, una sua considerazione che anch'io facevo alcuni giorni orsono.

Fra le tante anomalie ce n'è una che finora non è mai stata ritenuta tale.

L'uccisione degli agenti della scorta di Aldo Moro è sempre stata considerata come un evento necessario ed inevitabile ai fini del rapimento, mentre rappresenta un mistero nel mistero.

L'orrenda immediata e metodica eliminazione di tutti gli agenti poteva non essere necessaria ai fini della loro neutralizzazione, ma chiaramente risulta prevista e voluta fin dall'inizio nel piano degli attentatori.

Fu uno sterminio sicuramente proporzionato all'evento-sequestro in relazione alla sua risonanza politica e nell'opinione pubblica, ma di certo esageratamente sproporzionato ai fini della sua pratica attuazione.

Un altra domanda aperta, o forse sempre la stessa: a chi giovava?

Osama Bin Laden
Yara e tutte le nostre figlie