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domenica 12 febbraio 2017

Il Banale E L'Ingordo (benedetto festival)

Essendone mia moglie appassionata, sin da fidanzati iniziai a seguire il Festival di Sanremo, ma sempre con blanda attenzione.

L’edizione 2017, terminata ieri, per me segna invece una svolta.

Una svolta intravista, sperata e realizzata: mi sono seguito tutte le puntate con attenzione, ma direi soprattutto con voracità.

Quando, in seguito ad un grave malore che ti ha messo in pericolo di vita, passata l’emergenza, vieni ricoverato, capisci che in ospedale, se ti vuoi riprendere, devi comportarti da ingordo.

Quindi dormire ogni volta che ce la fai, mangiare tutto quello che ti viene servito, andare in bagno e lavarti ogni volta che è possibile, non dimenticare di assumere le compresse, controllare che la flebo gocci regolarmente, che l’ossigeno arrivi ecc.

Nessun’ arma da combattimento va trascurata, ma generosamente oliata, allo stesso modo della carne del rancio.
A casa l’olio non lo usi, ma se in ospedale una porzione a pasto te la passano, vuol dire che serve a guarire, e allora fuori tutto.

Insomma, anche tornarsene a casa in tempo per il Festival di Sanremo, è diventata via via una possibilità concreta, e la manifestazione s’è trasformata per me, potendola seguire con mia moglie (mai come in questa occasione duramente provata per causa mia: Paola ti chiedo scusa e ti ringrazio), il segno del recupero e del rientro in una zona di conforto (sì, proprio una di quelle comfort zone che i guru della managerialità tanto schifano).



Niente di speciale, ma anche il festival della canzone italiana, nella sua banalità, può diventare celebrazione di vita, perché poi in fondo, da cosa è costituita la nostra esistenza, se non da un buon 60% di benedette banalità?


benedetta playstation

shock traumatico

3 commenti:

  1. e siamo al Festival 2020, 70° Festival della canzone italiana, di Sanremo

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  2. meglio valori annacquati che valori negativi...

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  3. Niente di speciale, ma anche il festival della canzone italiana, nella sua banalità, può diventare celebrazione di vita, perché poi in fondo, da cosa è costituita la nostra esistenza, se non da un buon 60% di benedette banalità?

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