Se la previsione si avverasse e tornassimo nuovamente a votare, raggiungeremmo un record di elezioni anticipate nel breve tempo della nostra storia repubblicana.
Ma tutto questo aumenta il clima di instabilità.
Induce a credere di poter sempre sparigliare le carte in tavola se la mano non piace.
Crea l’illusione che votare abbia l’effetto di risolvere tutti i problemi.
Porta inevitabilmente, dopo i risultati elettorali, a trionfalismi spesso ingiustificati e spesso sbandierati anche dagli sconfitti.
Induce ad una conflittualità permanente.
Non serve a nulla (gli amici anconetani pensino a cosa si è ottenuto con le ultime elezioni comunali anticipate a causa della "sfiducia" verso il sindaco Sturani).
Tutto questo non è colpa degli elettori, ma di politici incapaci a trovare accordi per garantire la stabilità.
Quella stabilità che sola permetterebbe le innovazioni e le riforme necessarie.
Ogni cosa ha i suoi tempi ed eluderli non porta a nulla di buono, specie se lo si fa solo per rimanere aggrappati al proprio scranno.
Ancora peggio sarebbe che milioni di cittadini venissero chiamati a votare in anticipo a causa di una sola persona e dei suoi problemi con la giustizia.
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