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giovedì 23 giugno 2011

Fatal Distraction

Gene Weingarten è un giornalista che ha vinto il suo secondo premio Pulitzer (dopo quello per l'articolo sulla violinista nella metro) con un'inchiesta uscita sul Washington Post nel 2009 e relativa ai genitori che dimenticano i figli in auto sotto il sole.

Accade da loro così come anche da noi di recente (è chiaro che se ne ha notizia solo in caso di conseguenze fatali).
Mi sembra che dall'inchiesta americana, molto ampia ed articolata, emerga nonostante tutto la voglia di catalogare queste tragedie come fatalità che talvolta neppure sarebbero da perseguire penalmente.
Anche a casa nostra il tutto viene spiegato come conseguenza di stress e black out o cortocircuiti mnemonico-cerebrali (...).

Il fatto stesso che si debba cercare una spiegazione (e così macchinosa) dimostra come si tratti di casi eccezionali, per nulla normali e ben diversi, nonostante si cerchi talvolta di accomunarli, dal dimenticare le chiavi di casa al cinema.

Perché non dovrebbe esserci una punizione per chi commette di tali distrazioni, quando nella nostra società è considerato riprovevole persino un lieve scapaccione "educativo" mollato al proprio figliolo?

Si tratta di genitori già castigati dal dover convivere con un rimorso indicibile?
Certamente, proprio come accade spesso agli sfortunati che, pur persone abitualmente prudenti  ed irreprensibili, provocano un incidente d'auto mortale, magari per un mancato rispetto di precedenza (o gli cade un vaso dal balcone, o al lavoro premono la leva sbagliata).

Anche in questi casi si dispiegano la nostra pietà e l'umana solidarietà, ma vorremmo un trattamento uguale per tutti.
Perché anche in questi casi, quasi sempre, la tragedia  è dovuta ad una distrazione conseguente a stress...


malattie della crescita 
diritti pesanti per fragili spalle
accettare l'inaccettabile

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