In meno di un minuto, assistiamo alla freddezza della morte imminente e a colui che rassegnato l’attende, seduto su una poltrona, tra i resti di un salotto devastato dai calcinacci di un edificio squarciato.
Nonostante tutto, l’uomo morente, e incapace di alzarsi, trova la forza e la pazienza di attendere l’avvicinarsi del drone, tentando di colpirlo con il lancio di un randello: un gesto grottesco e assolutamente vano, ben consapevoli entrambi della sua futilità.
La parodia finale di un combattente.
In questa morte al rallentatore, l’unico movimento dall’apparenza umana è paradossalmente quello del drone, che, appena scorge il bastone scagliato dalle le mani dell’uomo, si volta di scatto per proteggersi...gli (?!) occhi.
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