E' di questi giorni la notizia del ricorso presentato da Flavio Briatore contro la condanna inflittagli dalla FIA, con relativa richiesta di risarcimento da parte dello stesso sig. Briatore.
Un ricorso e un appello non si negano mai a nessuno, ma in questo caso particolare devo dire che Briatore riscuote tutta la mia simpatia.
In realtà non è chiaro se sia stato radiato "a vita" dalla Formula 1 o solo "a tempo indeterminato", ma ci piace di più la prima versione.
In un mondo in cui tutto è relativo, in cui persino il sesso di una persona non è più né certo né stabile, in cui i colori di un telefonino non sono vivaci o brillanti, ma "divertenti", un punto fermo ci voleva.
Radiato a vita: proprio come in un romanzo di De Amicis o in un film di Fantozzi !
Credevamo tutto fosse diventato relativo, aleatorio, transeunte e invece no !... grazie Fia, che ci riporti alla solidità di scelte chiare e definitive, che ci richiami al senso di nobili valori che credevamo ormai irrimediabilmente perduti.
Radiato a vita: sentite come suona; è ancora più confortante dei Fagottini del Mulino Bianco, e ci fa sognare di ideali ferrei ed incorruttibili.
Sig. Briatore, è proprio sicuro che non sarebbe più onorevole rinunciare all'appello ed accettare il marchio di "radiato a vita" ?
Tanti auguri.
si invocano leggi più severe
morale: a terra (2)
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