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giovedì 9 settembre 2010

Morale: A Terra (2)

Il dibattito sollevato dal teologo scrittore Vito Mancuso è proseguito.(morale: a terra)
Il problema in discussione, se sia cioè giusto, potendo scegliere, continuare a lavorare per un padrone ritenuto immorale, sembra risolto.
Il prof. Mancuso se ne andrà (pare) dall'editore Mondadori e per tutti gli altri il dilemma è stato proprio estirpato: non esiste.

Non è che non sussista il problema di una legge "ad aziendam", come è stata chiamata: non esiste proprio nessuna morale con tutti i conseguenti dubbi e mal di testa.
Infatti quello etico è solo un discorso di facciata, perché se fosse reale se ne starebbe lontano dalla ribalta dei giornali, ben chiuso nell'intimo della coscienza, e poi per quale motivo solo adesso Mancuso si accorge del conflitto di interessi, mentre poteva e doveva accorgersene prima etc.

Dunque concludiamo.
Mentre finora si pensava che una morale servisse (anche) a regolare i rapporti col prossimo, adesso sappiamo che essa è un fatto interiore privato (a meno che non si buttino le cicche sul marciapiede).
La morale e la coscienza, inoltre, sono granitiche: non cambiano mai, non ammettono approfondimenti né correzioni di rotta, salvo che si tratti di leader libici, soci d'affari che però ci scandalizzano se coi cavalli bèrberi calpestano il sacro suolo romano.

Dev'essere proprio così: quella etica è solo una questione che oggi va di moda ostentare, come ampiamente attestato da tutti coloro che negli ultimi millenni si sono sacrificati per aver detto "no, non ci sto".
radiato a vita: grazie fia
felice incoerenza
correnti ed eresie

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