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giovedì 24 giugno 2010

Stabilimento Giambattista Vico

Credevamo che il progresso scientifico e tecnico ci stesse liberando.
Pensavamo che i nostri "privilegi" si sarebbero traformati in diritti per tutta l'umanità.
Illusi che il lavoro fosse un mezzo di realizzazione e sviluppo,
il fondamento del nostro essere nazione.
Scopriamo che il lavoro può ancora essere degradato a ricatto.
Può ancora assorbire e asservire a se stesso le vite di intere famiglie,
di famiglie di intere regioni dell'occidente industrializzato.

Non per il volere di un singolo maleducato,
di cattivi padroni che bestemmiano e ti fan fare tardi a cena.

Ma  per editti emanati da società beneficenti,
da imprese di bandiera dal volto umano.

Da chi sa di avere il diritto e il potere per imporsi;
da chi forse crede anche di averne il dovere verso la collettività.

In cambio di tasse ed incentivi con cui quella collettività per decenni l'ha sostenuto.
togliere ai poveri e lasciare ai ricchi
non autosufficienza dell'anziano
il fattore umano 
made in Italy
ogni 150 anni
grande manifestazione

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