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giovedì 19 maggio 2011

Finalmente Meretrice

La  brava attrice Jasmine Trinca ( la ricordiamo tra l'altro ne La stanza del figlio, La meglio gioventù, Romanzo criminale), stando alle notizie di questi giorni, è molto soddisfatta di aver partecipato ad un film francese, L'Apollonide, ora presentato a Cannes.
Il film, che non a tutti è piaciuto, mette in scena la vita di ragazze e clienti in un bordello parigino ai primi del Novecento, un tema dunque che può spaziare dal tragico all'ironia amara.

La nostra Jasmine Trinca, la quale interpreta una delle ragazze (che muore di sifilide), ha apprezzato molto il ruolo che le è stato proposto dai francesi, anche perché lamenta che in Italia per le attrici vengono scritti e proposti solo ruoli da moglie o figlia.

Sorprendente.

Non stiamo qui a richiamare tutte le opere d'arte, incluse quelle cinematografiche, in cui campeggiano commoventi e gigantesche figure di figlie o mogli.
Nemmeno vogliamo far notare come quella di moglie, ma soprattutto quella di figlia, sia una condizione legata a tematiche universali, al dramma, al dolore  e alla gioia di vivere in qualunque tempo.

Però ci spiace davvero che spesso venga così sottovalutata quella straordinaria avventura umana di essere figli (e mogli o mariti).

Un'avventura che si dipana tra il tragico e il comico e che va avanti ogni giorno tutti i giorni della nostra vita, anche quando i genitori ci hanno ormai lasciato.

Un'avventura e un'impresa che richiedono una forza e una costanza ciclopiche ma che, forse proprio perché quotidiane, oggi sembrano poco apprezzabili e prive di fascino.

diversamente fedele
ordinary servanta (l'orgoglio del servitore)

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