Il PD, avendo conquistato la maggioranza alla Camera e
sentendo su di sé la responsabilità di proporre un esecutivo, si sta già
logorando.
Trattandosi infatti di maggioranza risicata, deve comunque
trovare alleati, e dovunque vada sbatte male.

Il Movimento 5 Stelle insiste a rifiutare un governo che non
sia guidato da un proprio leader e rimanda al mittente le profferte del PD, con uno sprezzo che le
fa sembrare patetiche e che indebolisce ancor di più Bersani.
Anche il PdL infatti, di fronte ai rifiuti del M5S verso il
PD, rifiuti che Berlusconi certo non rischia di correre, può irridere ai
tentativi di Bersani.
D’altro canto il PdL è in una botte di ferro, perché
continua a bisbigliarsi incline ad un governo, tecnico o di unità
nazionale, da sostenere assieme al PD, ben sapendo che il PD non è nelle
condizioni di aderirvi se non perdendo ancora consenso, e che peraltro perde
consenso anche rifiutando lo scomodo abbraccio e diventando il responsabile
unico della ingovernabilità.
Insomma, il PD vincente può solo scegliere il male
minore, mentre Il PdL, con la sua rimonta elettorale clamorosa, ma giusta su misura per evitare una
rischiosa, ristretta maggioranza, dovunque vada non ha niente da perdere.
Basta che resti sulla riva del fiume a guardare.
Va detto infine che la riscossa del PdL ed il suo successo
sono comunque indissolubilmente legati alla figura del leader Berlusconi, né si
può credere a chi vaneggia di rese dei conti interne o di lotte per la
successione.
Il soggetto B. è un asso irrinunciabile, oggi ancora in
piena forma smagliante.
E allora il piano B. potrebbe sfruttare questo stato di
grazia, prima che si appanni col passare degli anni, andando a breve di nuovo
alle urne, legittimati anche a respingere eventuali tardivi ripensamenti del
PD, viste le chiusure da questi subito manifestate a fronte della immediata,
generosa offerta per un governo di responsabilità.
Tornando a votare nel giro di qualche mese, il PD crollerà,
M5S guadagnerà e Berlusconi avrà la maggioranza.
In fondo, ormai da alcuni decenni, è lui il vero tsunami.
elezioni 2013 - II
alla faccia del popolo sovrano
seriamente preoccupato
agibilità per tutti
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