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mercoledì 17 marzo 2021

la pallavolista incinta e il vaccino

E' di questi giorno la notizia della pallavolista chiamata in giudizio dalla società ex datore (datrice?) di lavoro per i presunti ingiusti danni dalla squadra subiti a seguito di improvviso (!) e non concordato stato interessante in cui la signora era inopinatamente incorsa

Generale la riprovazione nei confronti delle esose mire societarie.

Generale e ampiamente giustificata, data l'assoluta incomparabilità tra il diritto naturale a procreare e il diritto ad un posto in classifica.

Questo ci insegna come le verità emergano con evidenza quando a contatto con un reagente sensibile, quale, nel caso in questione, non l'istinto di sopravvivenza della specie, pure esso in gioco, ma piuttosto la comune sensibilità verso un desiderio di procreazione insopprimibile, rispetto al quale passano in secondo piano le opposte ragioni di stampo venale.

Purtroppo non sempre abbiamo un reagente di tale forza, e così si confondono in acritica scala di priorità altri contrapposti diritti.

La comprensibile e doverosa solidarietà verso la pallavolista sfuma così in diffidenza e ostilità verso chiunque manifesti dubbi a vaccinarsi contro il Covid-19, sebbene anche qui sia in gioco un insopprimibile diritto naturale, quello della sopravvivenza individuale a fronte di un danno del tutto ipotetico ed eventuale in caso di mancata adesione al vaccino.

Se desiderate generale comprensione e solidarietà, puntate tutto sulla gravidanza (anche se siete una coppia di maschi)...o sulla sua interruzione...


Cosa ci dice la storia della pallavolista Lara Lugli

Lara Lugli, la pallavolista senza stipendio perché incinta

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