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giovedì 15 settembre 2011

Diritto Di Niente


E' vero, oggi che neppure più la Chiesa ci parla molto di fioretti e penitenze, politici ed intellettuali si vergognano a chiederci di restare in brache di tela e andare in pensione a 70 anni per salvare la patria.

E allora gli sciamani laici si esercitano nella costruzione di pericolose categorie pseudo giuridiche.
Quella che sembra più in voga al momento propugna una perniciosa distinzione tra i diritti che ci spettano.

Ci sono i diritti politici da una parte e i diritti sociali dall'altra(per saperne di più: Le verità nascoste dello stato sociale).
I primi, tipo il diritto alle elezioni e al voto, che costano poco, devono sempre essere garantiti.

Invece i diritti sociali, che pesano sul bilancio dello Stato richiedendogli spese consistenti, vanno garantiti solo se e nella misura in cui c'è disponibilità economica.

Credo che qualunque persona dotata di buonsenso si renda conto che così imbocchiamo una china senza ritorno.

Perché, se lo Stato può rimangiarsi la parola e negare la pensione ad un sessantenne con 40 anni di contributi, anche io come capo famiglia potrei, anzi dovrei, rifiutarmi di pagare le tasse se e nella misura in cui fossero una imposizione da me giudicata troppo gravosa. 
Addio contratto e patto sociale.

E poi a che mi servirebbe un intangibile diritto di voto?
Ad eleggere gente che possa impunemente calpestare e distruggere le mie aspettative e i progetti di vita miei e delle persone che mi stanno a cuore?
Ma per ottenere questo non c'è bisogno di votare!
Sarebbe più decente proclamare per acclamazione un onesto tiranno vecchio stampo.

Concludendo c'è il rischio che sia solo la Costituzione ad andarsene in pensione prima dei 70 anni.

fronte covid-19: i Diritti dei Caduti

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