Quando
vieni operato d'urgenza non hai il tempo di spaventarti.
Ti
preoccupi solo delle conseguenze per il tuo appeal di girare per
l'ospedale nudo e spennato come un galletto amburghese, firmando
fogli di consenso a qualunque cosa.
Passata
l'emergenza io tendo ad incolpare il fato o la scarpe strette, ma per
fortuna i medici vogliono vederci chiaro e mi trattengono alcuni
giorni per gli opportuni controlli.
Ad
ogni reparto che cambi ti rifanno la cartella clinica sulla base
delle tue dichiarazioni “a domanda risponde” ed inevitabilmente
inarcano le sopracciglia sconcertati quando tu gli racconti la cosa
per te più importante.
La
terza volta, oltre a confessare pure quante volte ti tocchi, temi un
controllo incrociato di CIA, KGB ed NCIS, ma in ogni caso il tuo
senso di identità personale è definitivamente
compromesso ed un eventuale sicario compirebbe un atto di pietà.
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