Mi trovo ormai all'ottavo
giorno di ricovero, e dopo tanti compagni di stanza ora potrei essere
io il “piccolo Cesare” della situazione, ma è un gioco che
non mi piacerebbe più, visto quante persone, anche
apparentemente in discrete condizioni, hanno invece la salute
devastata.
Tra le cose più
imbarazzanti, farsi trasportare tra i vari reparti in seggiola a
rotelle dalle signore addette, mentre è bello stupirsi della
loro precisione e premura, così come del rispetto del
personale tutto, incluse le ditte esterne di servizi, sia per il
pudore e la riservatezza dei ricoverati, sia per i loro oggetti, pur
se apparentemente insignificanti.
Chi ha vissuto anche per
poco la condizione di ricoverato, sa quanto le piccole cose diventino
importanti.
Per quanto mi riguarda,
passerò qui il mio secondo fine settimana, senza particolari
patemi ma con una situazione ancora da definire.
Per quanti riguarda invece
specializzandi & Co., il loro interesse nei miei confronti è
andato via via scemando dopo ogni esame che risultava negativo,
sino a svanire del tutto.
A presto.
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